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Cielo e terra non sono fuori di noi | wks corpo spazio relazione 11.06.17


11 Giugno 2017 Quando il corpo si apre al suo essere attraversato, lo scambio è reso possibile, il peso mi sembra cosa liquida, scorre, e la relazione esistente tra le cose diventa visibile. Diventa possibile vedere lo Spazio tra noi, percepire direzioni e interagire con queste, far emergere quel che c’è, onde generate da sassi lanciati nello stagno. Ci sono corpi fatti di carne e corpi di suono, la musica, prodotta da strumento vocale o a corde. Il dentro, il fuori, vibrazioni di diversa materia. Cose concrete come pietre anche se meno visibili delle pietre. Cercare di lasciar emergere quel che c’e’ nello spazio che occupiamo come sottospecie corpi e in quello che chiamiamo lo Spazio fuori di noi. La danza che accade, che ci sorprende e ci prende. Ma per arrivarci si suda, si scalano limiti. E poi è arrivata la musica come una sfida a restare in relazione, in dialogo, in dipendenti con il nostro dire attraverso movimento. E voi con i meravigliosi suoni delle voci e degli strumenti a muovervi dentro lo stesso spazio che abbiamo insieme affollato.

Cosa vuol dire abitare il corpo, lo spazio del corpo? Mentre scendi sali mentre sali scendi, sono partita di qui. L'esercizio dell'ascensore. Per dare densità, tridimensionalità al corpo, farlo risuonare, renderlo più incarnato, meglio attraversato dalla forza di gravità e cioè in costante dialogo con il basso e l’alto. Cielo e terra non sono fuori di noi, sono tensioni, desideri e direzioni di spinta che possiamo sperimetare nella carne. Uso questo termine che ricorda il prosciutto per essere concreta, siamo carne viva con tutti gli strati connessi. Il problema è che abbiamo un po' invertito la rotta, sempre solo su e in avanti e ci perdiamo correndo. Ci manca, ma non lo sappiamo, ascoltare e respirare perchè per quello ci vogliono i piedi, i talloni, le ossa grandi, che stanno giù e indietro, dei piedi. Quando assaggiamo questo stare collegati al nostro punto-radice, il davanti si alleggerisce, diventa morbido, il dieto si apre. Sembra che usiamo un’altra parte del cervello, un’altra intelligenza: c’e più spazio per respirare ed ascoltare lo Spazio enorme in cui siamo immersi e che non finisce con la nostra pelle.


E' stata un'emozione sperimentare con voi nel caldo torrido di un'afa torinese...GRAZIE di aver dato avvio con i vostri corpi e voci e suoni al progetto HABITAZIONI!!

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